martedì 31 ottobre 2017

Lunatici in azione


"La Luna proprio davanti alla mia finestra.
La Luna rossa, quella volta con il mio babbo, 
Arancione e bassa, una sera alla festa.
Il buio e solo la sua luce, alle Terrazze.
Passeggiando, durante le escursioni notturne, la Luna luminosa nel cielo.
Io non la voglio ricordare la Luna.
Da bambino sentii un rumore, Shhh, sussurrava. 
Pensai fosse la Luna e da quel giorno ne ebbi paura.
A Piombino, il faro, la luna nel mare, piena.
Ho visto la luna gigantesca e rossa
straluminosa e piena
tornado dal cinema era là, grande.
A volte finissima
A volte...
 non l'ho vista per niente."

Dai "liberi pensieri, ricordando la Luna" dei ragazzi della IIIA 2017-2018



La Luna c'è. A volte. E a volte no.
La diamo spesso per scontata, come un'amica che, anche se non c'è, si sa che tornerà. Ma se ci chiediamo:
la Luna è sempre lì, ogni sera? Perché cambia forma? La Luna sorge e tramonta come fa il Sole?
Ci accorgiamo che forse, questa cara amica Luna, non la conosciamo così bene come crediamo.

La prima domanda a cui hanno risposto i ragazzi della IIIA è stata: 

la Luna cambia forma? E perché?

Dopo lunghe discussioni e aperto dibattito sono emerse diverse ipotesi. Tutti sono stati d'accordo sul fatto che la Luna, in realtà, non cambia forma ma mostra porzioni diverse in momenti diversi. Ma, sul perché alcune parti sono in ombra, abbiamo dovuto ragionare a lungo.
Per rispondere siamo andati all'aperto: i ragazzi si sono posizionati in cerchio, in modo che ognuno avesse un compagno esattamente davanti a sé. Ognuno ha disegnato il volto del compagno difronte ponendo particolare attenzione alle ombre che vi si creavano.





 Una volta completati i disegni, sono stati riordinati e disposti a terra tenendo presente la posizione che i ragazzi avevano rispetto al sole.


Incredibilmente, la risposta era lì, davanti a loro.

Il loro volto, il volto della Luna. La loro ombra, un'ombra propria, analoga all'ombra che ci rende visibili solo alcune porzioni del nostro satellite.
Un volto in piena luce è rivolto al sole, come la Luna piena. Il volto in ombra dà le spalle al sole, come la Luna nuova. Il volto illuminato per metà, i quarti di Luna.




Chiarito il perché la Luna "cambia forma", e appurato che la Terra non fa in alcun modo ombra alla Luna, ci siamo chiesti:

La Luna sorge e tramonta?

Come il Sole fa il suo moto apparente da Est a Ovest così fa anche la Luna, ma con che  modalità? Sempre alla stessa ora? Perché a volte la vediamo di mattina, altre nel pomeriggio?
Per rispondere a queste domande abbiamo costruito la nostra "Volvella" o goniometro lunare.


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Il gonimetro lunare è composto da un cerchio e due frecce, una delle quali è fissa e serve ad indicare il Sole, l'altra mobile serve ad indicare la Luna. Sul cerchio sono riportate le varie fasi del ciclo lunare.
Posizionando le due frecce in corrispondenza del Sole e della Luna si deduce in quale fase lunare ci troviamo. Ma non solo. Possiamo prevedere il suo sorgere ed il suo tramontare. Possiamo prevedere in quale posizione trovare la Luna nelle varie fasi della giornata.
Utilizzando il goniometro frequentemente risulta evidente che tanto più l'angolo Sole -Terra - Luna è piccolo tanto più la forma della Luna è sottile; mentre tanto più l'angolo è ottuso tanto più essa apparirà grassa. I ragazzi hanno scoperto come in fase di Luna piena l'angolo Sole -Terra - Luna sia esattamente di 180°, e la Luna, opposta al Sole sorgerà esattamente quando questo tramonta; si troverà invece perfettamente sopra la nostra testa a mezzanotte.
Osservazioni analoghe possono essere fatte per qualsiasi momento del ciclo lunare.

Come fa la Luna, così piccola a coprire il Sole durante le eclissi?
Eccoci all'ultima domanda importante che ci siamo proposti di discutere in questo percorso.
E stavolta la risposta l'hanno data Alessio,  Giulio,  Marco e Omar in un lavoro che hanno svolto in autonomia per poi presentarlo al resto della classe.


I ragazzi hanno costruito un'eclissi in scala, valutando in maniera autonoma quale fosse la scala di riduzione migliore per poter rappresentare i corpi celesti ma anche le distanze.

Per mantenere un corretto rapporto di scala la Luna è stata rappresentata di circa  5 mm di diametro la terra di circa 2,5 cm e il sole con un diametro di circa 2 m. La distanza di cui necessitavamo era di oltre 200 m.
Ci siamo quindi recati in un campo vicino alla scuola, abbiamo misurato le distanze e posizionato i corpi celesti. La distanza Terra Luna dovrebbe essere mantenuta intorno ai 60 cm.
Mettendoci dal punti di vista dell'osservatore sul pianeta Terra ci siamo resi conto che la Luna per quanto piccola riusciva a coprire perfettamente il cerchio solare.




Posizione dell'osservatore: un po' troppo vicina alla Luna. La distanza dovrebbe essere di circa 60 cm.

L'attività nel suo complesso si è alternata a momenti di lavoro in classe, ha richiesto quasi due mesi, un tempo lungo di lavoro e riflessione; fare attività all'aperto, potersi confrontare nel gruppo, ricercare in maniera autonoma soluzioni hanno reso il percorso estremamente coinvolgente e inclusivo.
La partecipazione e la passione dei ragazzi si ottiene, citando Emma Castelnuovo, "lasciando il tempo di perdere tempo".


*attività ispirata ai laboratori dell'officina matematica tenuti presso la Casa Laboratorio Cenci dal maestro Franco Lorenzoni e da "Strumenti per i giardini del cielo" di Nicoletta Lanciano, quaderni di cooperazione educativa.